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“Finchè amore non ci separi” di Anna Premoli è uno di quei libri che andrebbero letti almeno una volta nella vita: intenso, struggente, a tratti ironico, riproduce i gesti, i pensieri e le parole delle vita quotidiana. Soprattutto quando, dall’altra parte, ci si trova faccia a faccia con un “nemico” giurato: per la protagonista, l’avvocato newyorkese Amalia Berger, questo assume le sembianze di Ryan, un vecchio compagno della scuola di legge di Yale. Già nelle aule studio, Amalia e Ryan hanno condiviso un forte sentimento: una reciproca antipatia. E, terminata la scuola di legge, il desiderio di non vedersi mai più. Ma il destino, si sa, si diverte a mischiare le carte: tanti anni dopo, Ryan torna a New York con in tasca un’offerta da vice procuratore.Il primo caso che si trova ad affrontare sembra davvero banale: l’arresto per guida in stato di ebbrezza di una ragazza dell’alta società. Ma quel che appare semplice, si può complicare inaspettatamente, se per esempio l’avvocato difensore della ragazza è proprio quella Amalia Berger, che Ryan non vede da almeno dieci anni. Al primo sguardo, una scintilla di astio: lo scontro in aula degenera a tal punto che il giudice condanna entrambi a una pena esemplare, che li costringerà a trascorrere parecchio tempo insieme. E cosa può accadere se due persone che si detestano dal profondo del cuore sono costrette dalla legge a collaborare?

Anna Premoli è un’autrice da mezzo milione di copie, vincitrice del Premio Bancarella, numero uno in classifica. È nata nel 1980 in Croazia e vive a Milano, dove si è laureata alla Bocconi. Lavora nel campo degli investimenti finanziari per una holding di partecipazioni. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Nella vostra biblioteca romantica, non possono mancare i suoi romanzi.